La malattia di Parkinson (MP) rappresenta la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa nel mondo ed è una delle più frequenti cause di disabilità nell’ anziano. In Italia le persone affette da malattia di Parkinson sono circa 200.000, ma solo un terzo di queste è seguito da strutture pubbliche “esperte”. La gestione della malattia, a partire dalla sua diagnosi, è tutt’altro che semplice e richiede un’attenta valutazione clinico diagnostico ed un approccio terapeutico personalizzato, mirato a ritardare quanto più possibile la comparsa delle complicanze e la gestione delle comorbilità come la depressione ed altre affezioni del comportamento.
Le terapie disponibili sono gravate da complicanze che diventano più frequenti ed invalidanti con l’avanzare della malattia. La gestione della terapia, pertanto, richiede un’attenta valutazione ed una competenza specialistica. La levodopa, somministrata tradizionalmente per via orale, rimane ad oggi il gold standard della terapia. Negli ultimi decenni, l’armamentario terapeutico si è arricchito di terapie avanzate, indicate nella fase complicata di malattia, che si pongono tra gli altri obiettivi quello di una stimolazione dopaminergica continua. Tali metodiche comprendono l’uso di apomorfina in pompa per somministrazione sottocutanea, la stimolazione cerebrale di nuclei profondi ed infine la somministrazione della levodopa mediante infusione intradigiunale continua di una sospensione gel di levodopa/carbidopa.
In particolare, l’utilizzo di tali terapie avanzate richiede diversi passaggi: la selezione del paziente ideale, l’invio al Centro di riferimento, l’effettuazione della procedura corretta ed il follow-up clinico. L’interazione tra Ospedale e Territorio è quindi fondamentale per rendere lineare ed efficace questo percorso. Il presente Corso teorico-pratico è rivolto a Neurologi e si prefigge di fornire indicazioni utili per gestire la fase avanzata di malattia di Parkinson e di creare i presupposti per una collaborazione tra Centro di Rifermento e Territorio, necessaria per un migliore approccio a questa tipologia di paziente.
La corretta identificazione del paziente anche da parte dei Medici del territorio e la conoscenza delle procedure possono contribuire ad offrire ai pazienti in fase avanzata una strategia efficace e sicura.
Responsabile Scientifico
Prof. Marco D’Amelio